Non bisogna nascondere i peccati mortali in confessione.
Si narra nella vita del p. Giovanni Ramirez della Compagnia di Gesù, che predicando egli in una città, fu chiamato a confessare una donzella moribonda. Ella era nobile, ed avea fatta una vita santa in apparenza, poiché si comunicava spesso, digiunava, e faceva altre mortificazioni. Prima di morire si confessò dal p. Ramirez con molte lagrime; sì che quel padre ne restò consolato. Ma giunto il medesimo nel suo collegio, gli disse il compagno, che mentre quella giovane si confessava, avea visto che una mano nera le stringeva la gola. Saputo ciò il p. Ramirez ritornò alla casa dell'inferma; ma prima di entrare seppe che la giovane era già morta. Quindi si ritirò nel collegio, e stando ivi in orazione, gli apparve la defunta in una forma orribile, circondata di fiamme e di catene, e gli disse che era dannata per un peccato commesso con un giovane, che per vergogna non avea voluto mai confessare; e che in morte voleva dirlo, ma che il demonio per causa della stessa vergogna l'aveva indotta a tacerlo. E ciò detto disparve, dando urli spaventosi in mezzo ad un gran fracasso di catene.
[Brano tratto dagli scritti di Sant'Alfonso Maria de Liguori].