Scarica e ascolta alcune tra le più devote e commuoventi meditazioni spirituali di Sant'Alfonso Maria de Liguori, nel diffuso formato audio mp3. Queste meditazioni contribuiscono ad elevare l'animo a Dio che è il fine ultimo dell'uomo. Se ti piacciono, puoi consigliarle ai tuoi amici più cari. Buon ascolto! Clicca qui per scaricare i file mp3 zippati.

Umiltà

L'umiltà e la mansuetudine furono le due virtù dilette di Gesù Cristo, nelle quali singolarmente volle essere imitato da' suoi discepoli. [...] Il sacerdote dunque quanto è più grande nella sua dignità, tanto più dee esser umile; altrimenti se cade in peccato, quant'è maggiore l'altezza dalla quale cade, tanto maggiore sarà la sua rovina. [...] L'umiltà è verità; perciò disse il Signore che se sapremo separare il prezioso dal vile, cioè quel ch'è di Dio, da ciò ch'è nostro, saremo simili alla sua bocca, che dice sempre il vero [...] Andiamo dunque separando ciò ch'è nostro da quello ch'è di Dio. Altro non è nostro che la miseria e la colpa. E che altro siam noi che un poco di polvere puzzolente, infetta di peccati? [...] La nobiltà, le ricchezze, i talenti, l'abilità e gli altri doni di natura non sono che una veste posta sopra d'un povero mendico. Se vedeste un mendico che si gloriasse d'una veste ricamata che gli è posta sopra, non lo stimereste un pazzo? [...] Che cosa abbiamo noi che non ci sia stato dato da Dio e che non ce lo possa togliere quando vuole? Tanto più poi sono di Dio i doni di grazia che ci fa, e noi gl'imbrattiamo con tanti nostri difetti, distrazioni, fini disordinati ed impazienze [...] Almeno se ci conosciamo poveri e difettosi innanzi a Dio, umiliamoci e confessiamo le nostre miserie. S. Francesco Borgia, consigliato mentr'era secolare, da un sant'uomo che, se voleva fare un gran profitto, non lasciasse ogni giorno di pensare alle sue miserie, il santo, ricordandosi poi di ciò, spendeva ogni giorno le prime due ore di orazione nella cognizione e dispregio di se stesso; e così si fece santo e lasciò a noi tanti belli esempj di umiltà. [...] Il demonio non ha timore de' superbi. Una volta, come narra Cesario, essendosi condotto un ossesso ad un monastero cisterciense, il priore condusse seco un religioso giovine, riputato di molta virtù, e disse al demonio: «Se questo monaco ti comanderà d'uscire, avrai ardimento di restare? No, rispose il nemico, non ho paura di costui, perché è superbo». [...] Perciò i santi han temuto più della superbia e della vanagloria che d'ogni altro mal temporale che avesse potuto loro avvenire. [... ] A questo fine permette il Signore che anche i santi sieno molestati da tentazioni impure: ed anche pregato, li lascia a combattere, come avvenne a s. Paolo [... ] Sicché, dice s. Girolamo, a s. Paolo fu dato lo stimolo della carne per ammonirlo a conservarsi umile [... ].

[Brano di S. Alfonso tratto da "Selva di materie predicabili"].